Nasce una nuova scuola di medicina: ecco dove si costruisce il futuro della salute

Nel cuore dell’Italia, in due tra i centri più rinomati tra le università italiane più ricercate, stanno cominciando a crescere interessi importanti nei confronti della medicina, in particolare: si tratta di una sfida sicuramente, ma anche del chiaro intento rivolto a chi vuole dare spazio ad altri giovani volenterosi, pieni di speranza e di umanità.

Enna e Milano, i nuovi poli

Quello che stupisce in tutto questo che i due poli interessati da queste nuove aperture nel campo della medicina, si trovano agli antipodi: uno nell’estremo Nord dell’Italia, quindi a Milano, l’altro, nell’estremo Sud, con Enna, in Sicilia. Due luoghi diversi e tra loro lontano centinaia di chilometri, ma con un unico obiettivo.

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Si tratta di preparare giovani impegnati nel sociale e nell’assolvimento di una missione molto speciale che è quella rivolta allo studio di un mondo medico che sia in grado di adattarsi ai cambiamenti innovativi della tecnologia per avvicinarli alla medicina e alla risoluzione dei problemi. Insomma, due scuole che puntano a formare i medici del futuro.

Vediamo allora di conoscere tutte le innovazioni in merito che si stanno cominciando ad evidenziare in questo nuovo progetto che si sta palesando già a partire da questi due centri di promozione universitaria e di studio, che sono appunto Milano ed Enna, mostrandovi i piani di studio nello specifico per le due diverse scuole di medicina.

Enna: la voce dell’innovazione che arriva da Sud

Proprio a partire dal cuore della Sicilia parte un nuovo modo di intendere la medicina, ed Enna se ne fa protagonista indiscussa con l’università Kore e al sostegno della Regione Siciliana, un rapporto che ha lavorato in simbiosi per determinare la fortuna di questo progetto nuovo nell’ambito della formazione dei medici.

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Non era infatti sufficiente più poter disporre delle altre due sedi presenti a Palermo, Catania e Messina, visto il numero sempre più crescente di iscrizioni al test di ammissione che ogni anno rimandano a casa un numero importanti di aspiranti medici, che puntano ad altro non rientrando nelle graduatorie vincenti.

Il polo diventa un centro decisamente all’avanguardia che punta a diventare un punto di riferimento a misura di studente e di essere umano con oltre 5.000 mq posti su tre livelli, aule moderne e molto luminose, un auditorium e numerose sale studio. E inoltre, una cosa che sicuramente lo rende più all’altezza dei bisogni di tutti, presenta il servizio di un asilo nido per figli del personale sanitario e universitario.

Milano: un’altra rivoluzione

Dall’altra parte dell’Italia, a Milano, abbiamo invece un altro progetto, che si costruisce alla luce di quella che è la struttura della MEDTEC School, che nasce dopo aver messo in essere la collaborazione tra Humanitas e Politecnico di Milano, un progetto che in sé vuole provare a realizzare un sogno oggi concreto.

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Il medico del futuro che uscirà dopo aver studiato all’università di medicina di Milano sarà insieme un ingegnere e un medico, quindi in grado tecnologicamente di fare ciò che i medici di oggi non conoscono minimamente, non dimenticando mai la funzione umana della propria missione in modo più particolare.

Si tratta quindi di un doppio percorso, con un bagaglio di fatto di due lauree in tasca, una appunto in Medicina e l’altra in Ingegneria Biomedica. E tutto questo concentrato in 6 anni, con una formazione pratica in cliniche che risultano all’avanguardia nel settore medico e ingegneristico e avendo accesso anche a tecnologie come la chirurgia robotica ad esempio.

Non sono solo scuole!

Per molti tutto questo un tempo era solo un sogno, oggi è realtà che allarga a tanti altri la possibilità di studiare medicina e di poter approfondire in modo più sicuro e accurato le proprie competenze scientifiche e tecnologiche. Non ci sono più limiti, ma solo tantissime opportunità verso il futuro.

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La nostra un’epoca fragile e, dopo la pandemia, abbiamo capito che il sistema medico ha bisogno di essere svecchiato adeguatamente, puntando in particolar modo verso un futuro che non deve essere solo quello della vecchia impostazione sanitaria. C’è bisogno invece di freschezza e di flessibilità, di une forme etiche e di tanta voglia di fare.

La sfida è appena cominciata. E l’Italia è pronta a partire in questa corsa verso il futuro che non è sicuramente un passo avanti di chissà quale grande facilità da compiere, ma sicuramente pensato perché tutto finalmente possa dar degli importanti risultati, utili a distruggere tante, tantissime nuove forme aggressive d malattie a volte sconosciute.

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