La sfida vinta: la storia incredibile del giovane atleta che ha sconfitto il tumore

Siamo abituati a vedere gli atleti, sopratutto quelli belli impostati, che appaiono forti e indistruttibili, come l’emblema della salute a prescindere; ma succede che anche il loro organismo a un certo punto vada in tilt e, nonostante una giovane età, finiscono vittime di mali che non sono mai una cosa bella da gestire. Come nel caso del nostro amico Francesco, che oggi ha quasi 38 anni.

Una sfida nella sfida

Che sia un atleta rinomato o un professionista di cui si è sentito solo parlare, Francesco ha dimostrato a tutti come la tenacia e la forza di volontà siano alla base delle sfide più importanti della vita. Non è solo una partita di calcio, è qualcosa di più quando la sorte bussa alla tua porta e dice che il prossimo sarai proprio tu.

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Tutto inizia con qualche dolore di troppo, che all’inizio attribuisci allo sforzo di un’intensa attività fisica, altre volte pensi di essere semplicemente stanco e ti prendi qualche giorno di pausa. Poi, continua e ti butti su un semplice prelievo di sangue che mostra che qualcosa non sta andando e allora…la sfida parte da lì.

Quando comincia la sfida contro il tumore, Francesco ha appena 25 anni, una carriera davanti e sicuramente ha anche tanta paura, perché scoprire nel pieno della propria giovinezza di dover fare i conti con un male di questo tipo sicuramente non è una bella scoperta e soprattutto non ti lascia per niente tranquillo.

La reazione di fronte alla diagnosi

Quando scopre la presenza del tumore, quindi, una forte sensazione di vuoto è quello che percepisce con maggiore grandezza, non sapendo innanzitutto cosa sarebbe seguito alla diagnosi e soprattutto le prospettive di vita dopo questo particolare tumore che lo aveva colpito: avrebbe avuto comunque una vita felice? Sarebbe tornato a giocare?

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Ma sono i medici i veri eroi della sua ripresa. Francesco viene subito sottoposto a un intervento chirurgico, che, gli viene spiegato, è importantissimo eseguire per eliminare tutta la massa tumorale che per fortuna si trova in una zona del tutto trattabile e dove era rimasto circoscritto. Il nostro atleta resta allora a riposo per 3 settimane.

Sembrava essere andato tutto bene, perché del resto se era rimasto lì fermo, non c’era motivo di pensare che potesse tornare. Ma durante un esame di routine, legato al post intervento, si scopre che il tumore era ancora lì e non aveva intenzione di lasciare in pace Francesco, che adesso è davvero molto risoluto nel volerlo sconfiggere.

E ci riesce davvero!

Francesco quindi non si è arreso: si è sottoposto alla chemioterapia, ha perso i capelli ma mai la voglia di lottare, sostenuto da tutti i tifosi, dai suoi compagni di squadra, dalla società e soprattutto da tutta la sua famiglia, che non ha mai smesso un attimo di stargli accanto e di aiutarlo.

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E’ passato poco meno di un anno dal ritorno del male, e Francesco nel giro di niente riesce a farlo fuori, con un coraggio e una caparbietà da fare invidia, mentre si affida totalmente ai dottori, che dal punto di vista medico riescono davvero a ridargli una nuova prospettiva di vita senza togliere nulla.

Le parole di Francesco poi lasciano sempre con un velo di commozione, perché sono le parole di un ragazzo che con estrema sincerità ammette di avere avuto paura, ma di non aver pensato solo a se stesso, ma anche a tutte le persone che in questi momenti così delicati gli stavano accanto e gli volevano bene.

Oggi chi è Francesco?

Oggi Francesco continua a giocare. Non è più un giovincello, ma ha una grinta pazzesca, probabilmente maturata dopo tanti sacrifici e dopo la paura del passato. Si sotto pone costantemente ai controlli, sebbene ormai dopo oltre 10 anni il tumore non sia più ricomparso e lui possa davvero fare quello che aveva sempre sognato: giocare a calcio.

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Di tutta questa esperienza, Francesco ha fatto tesoro e ha poi deciso anche di scrivere un libro, ispirandosi ai grandi del passato, a tutti gli sportivi che malgrado anche atroci malattie non hanno mai mollato, mostrando una grande voglia di continuare a vivere anche se poi le cose non sono andate, come, fortunatamente, sono finite per Francesco.

Non mollare è lo stile di vita di un giocatore che non vuole dimenticare perché dai quei momenti così oscuri, ha tratto tutta la forza utile e necessaria che l’allora giovanissimo atleta Francesco ha dimostrato a tutto il mondo sportivo: volere è potere sempre, anche se il destino non è sempre dalla nostra parte.

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