Come piantare correttamente i pomodori: le distanze da rispettare tra le piantine

La pianta del pomodoro rappresenta una delle specie vegetali più presenti negli orti di tutta Italia e non solo. Quando effettuare l’impianto o la semina in campo? A che distanza porre le piantine? Quali sono le esigenze della pianta? A queste e molte altre domande, troverai risposta proseguendo con la lettura.

Il pomodoro in botanica

Il pomodoro è il frutto di una comune specie vegetale, chiamata in botanica Solanum lycopersicum, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la stessa di melanzane, patate e peperoni. Il pomodoro è, in particolare, una bacca succosa e polposa, con buccia di colorazione varia (ma più comunemente rossa) e contenente semi di piccola dimensione.

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La pianta si presenta come una erbacea dal fusto eretto o, in alcuni casi, rampicante, originaria dei territori americani tropicali. La sua introduzione in Europa è avvenuta a seguito della scoperta dell’America, avvenuta nel 1492 e, da allora, è entrata a tutti gli effetti nella tradizione culinaria italiana e non solo.

Le foglie della pianta del pomodoro sono frastagliate e pennate, ricoperte da una sottile peluria che conferisce loro un tocco vellutato. I fiori sono di piccola dimensione e di colorazione gialla. I loro petali sono fini e leggermente appuntiti. E’ proprio da essi, a seguito di impollinazione entomofila, che si formano i frutti.

Il ciclo colturale del pomodoro

Nei luoghi d’origine il pomodoro è una pianta perenne ma, per ragioni climatiche e per esigenze colturali, viene spesso coltivata come se fosse una specie annuale. La sua presenza tutto l’anno sugli scaffali di supermercati e negozi di alimentari è assicurata dalla coltivazione in serra o dalla provenienza estera. Iniziamo a trattare il ciclo colturale dalla semina.

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Questa dovrebbe essere effettuata in febbraio o marzo se in semenzaio, al coperto. Dopo circa una o due settimane, in genere, si assiste alla germinazione a cui segue, nei mesi di aprile o maggio, il trapianto in campo, una volta che il rischio di gelate è scongiurato. La crescita vegetativa prosegue così fino all’inizio dell’estate.

La fioritura si verifica proprio durante il periodo estivo e, a seguito dell’impollinazione effettuata da insetti come api e farfalle, i fiori vanno a formare i frutti che tutti conosciamo. Inizialmente di colore verde, questi tendono a virare verso il rosso a maturazione, quando possono essere raccolti. La fruttificazione può ripetersi fino all’arrivo dell’autunno.

Come piantare i pomodori?

L’impianto in campo delle piantine è una fase molto delicata quanto importante per la successiva crescita delle piante, in termini di foglie, fiori e, soprattutto, frutti. Il primo passo per la buona riuscita dell’operazione è rappresentato dalla preparazione del terreno: scavare una buchetta abbastanza profonda su suolo sciolto, soffice e drenato è l’ideale.

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A che distanza creare le varie buche? Per un corretto sviluppo delle piante, sono consigliati almeno 40 cm di distanza nella stessa fila e almeno 70 cm di distanza tra due file consecutive. A questo punto è possibile inserire al loro interno le piantine, le cui radici andranno ricoperte con cura.

L’annaffiatura è l’operazione successiva più importante, favorendo l’allegagione dei pomodori e permettendo che si riduca la probabilità di un possibile disseccamento. In alcuni casi, potrebbe essere necessario aggiungere al terreno di impianto del compost o del letame, in maniera tale da aumentare la concentrazione di sostanza organica, essenziale per lo sviluppo della pianta.

Alcuni ulteriori consigli

L’irrigazione regolare dovrebbe essere condotta non solo al momento dell’impianto ma durante tutta la fase di crescita vegetativa della pianta, ponendo attenzione a non bagnare le foglie che potrebbero essere più suscettibili all’attacco di funghi patogeni. Un’altra pratica comune riguarda la pacciamatura. Come si effettua? E’ molto semplice.

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La pacciamatura consiste nel porre alla base del fusto della pianta della paglia, delle erbe essiccate o dei teli appositi in maniera tale da mantenere una sufficiente umidità nel terreno e, al contempo, impedire che possano spuntare delle fastidiose piante infestanti. Anche la potatura potrebbe essere utile per incanalare l’energia verso la produzione dei frutti.

Eliminare i polloni ascellari, ovvero quei germogli che si sviluppano nel punto in cui i rami si dipartono dal fusto, sarebbe infatti consigliato. Infine, trattamenti a base di rame o zolfo potrebbero essere talvolta necessari per ridurre l’insorgenza di malattie come l’oidio e la peronospora, in grado di compromettere la produttività delle piante.

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