
“Salvare” una pianta è una delle azioni più drastiche ma anche più difficoltose per i neofiti del giardinaggio ma che può corrispondere ad una buona forma di successo, se siamo in grado di procedere per tempo e nel modo giusto. Anche se la situazione ci sembra disperata, solo in casi abbastanza rari un danno è irrecuperabile.
Pianta che sta morendo: quali sono le cause principali?
Le piante sono organismi diversificati al massimo e quindi molto complessi, valutare la causa è il primo elemento che può naturalmente portarci anche a trovare una soluzione immediata, quanto prima. Se la pianta sta morendo questo solitamente è dovuto ad uno squilibrio causato dall’eccesso o dalla carenza di alcuni elementi ambientali oppure nutrizionali.

Troppa umidità, causata da irrigazioni troppo abbondanti o frequenti, ma anche troppa poca acqua, che naturalmente è sortita dalla causa opposta, ma anche la presenza di parassiti, malattie e patogeni varie. Fino ad altre cause meno evidenti ma comunque molto frequenti, come ad esempio lo stress dovuto ad un cambio di posizione, per le piante da vaso.
Così come anche l’esposizione solare eccessiva o mancante appartiene a casistiche molto frequenti, in particolare per le specie da fiore che sono molto sensibili in tal senso, mentre sono meno colpite le piante succulente ovvero quelle “grasse” che comunque possono essere messe in difficoltà in caso di scarse attenzioni sviluppate.
Recuperare una pianta secca
La mancanza di attenzione è la principale causa della pianta morente, in quanto viene a mancare un apporto di acqua, che è come detto una forma molto frequente di problemi per ogni pianta sia da esterno, quanto da interno. Cosa fare se la pianta è secca? E’ possibile recuperarla in vari step specifici.

Importante è immettere prima possibile dell’acqua, a temperatura ambiente se possibile presso l’apparato delle radici. In questo senso può essere utile rimuovere delicatamente la pianta dal vaso e controllarne lo stato: se sonoeccessivamente secche può essere una buona idea eliminare la sezione più esterna, solo se però sono molto danneggiate.
Se il terreno è davvero molto secco è utile impiegare un nuovo vaso o comunque un nuovo terreno, magari mescolato ad un po’ di sabbia così da favorire il drenaggio. Una volta risistemata la pianta nel vaso, possiamo irrigarla oppure lasciarla in una bacinella con tutto il vaso per alcuni minuti, e poi lasciarla “scolare” l’acqua in eccesso. Dopodichè la pianta va tenuta in una zona illuminata ma non direttamente sotto il sole.
Se la pianta ha ricevuto troppa acqua
Discorso ovviamente molto diverso se la pianta appare di fatto quasi deceduta a causa di troppa irrigazione, condizione che provoca indebolimento e può portare la morte del vegetale. Anche in questo caso ma con ancora più delicatezza possiamo verificare il terreno e le radici, eliminando quelle troppo zuppe che sono inevitabilmente marce.

Il terriccio vecchio va rimosso e scosso senza esagerare così da garantire un miglioramento nel drenaggio e può essere utile aggiungere un po’ di terriccio nuovo, ovviamente molto più secco. Dopodichè sistemare la pianta in un nuovo vaso con del terriccio pulito e non tenendola anche in questo caso in una condizione troppo estrema ma dalla temperatura mite.
In tutti i casi la pianta in fase di recupero non deve ricevere acqua e luce in quantità eccessiva: se il vegetale è stato a contatto con troppa acqua, della nuova irrigazione risulta necessaria solo quando il substrato appare totalmente asciutto quindi secco, evitando di aggiungere fertilizzante o altri elementi, per un po’ avrà bisogno solo di tranquillità.
Trattamenti di recupero
Successivamente, magari aspettando almeno 24 ore, possiamo cimare ed eliminare le parti in foglie ma anche i rami che sono oramai secchi oppure troppo indeboliti da arrecare un vantaggio alla pianta: meno elementi inutili saranno presenti e più rapidamente la struttura del vegetale avrà possibilità di ripresa, valutando anche i progressi nei giorni successivi.

Se le piante perdono foglie oppure appaiono poco in salute è sempre il caso di controllare la qualità dell’aria e l’umidità, in quanto in particolare quelle da appartamento non dovrebbero restare in un contesto ambientale troppo estremo, quindi non troppo umido oppure secco allo stesso modo, mediamente tra i 50 ed i 70 % di umidità.
Così come movimenti e posizionamenti, che sono percepiti dalla struttura vegetale come cambiamenti costanti, sono in grado di apportare un indebolimento effettivo che può anche rendere difficile il recupero.
E’ importante ovviamente agire per tempo ma ancor prima, in virtù della condizione futura, comprendere nel dettaglio quali sono le condizioni di habitat ideali per la nostra pianta.