Cani e gatti a rischio: arriva la speranza contro una malattia rara e pericolosa

Il benessere dei nostri amici animali è quello che interessa davvero di più, se abbiamo a cuore la loro salute e vogliamo che siano sempre in perfette condizioni. Ma c’è una malattia che mette spesso a dura prova la loro sicurezza, anche se sembrerebbe che adesso potrebbe esserci una soluzione immediata.

Le malattie rare sono come un nemico invisibile

Quello che spesso ci spaventa è l’ignoto e soprattutto il fatto di non sapere con cosa dobbiamo confrontarsi. E’ un vero e proprio enigma, che spesso ci mette nella condizione di non capire come gestire il malessere di un animale, dandoci anche spesso il pensiero di non riuscire ad essere d’aiuto per i nostri amici animali.

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Una malattia rara è quello che davvero preoccupa, perché spesso si palesa quando ormai non si può più fare niente o perché non esistono ancora delle cure efficaci, volte a risolvere a monte e definitivamente il problema quando si palesa e si presenta aggressivamente o meno che sia. Insomma, un calvario per certi aspetti.

Per noi padroni, diventa un’esperienza frustrante e lo è ancora di più quando li vediamo soffrire e li accompagna impotenti lungo la fine, che spesso risulta l’unico modo utile per liberarli da sofferenze insostenibili e indicibili. Ma cosa cambia quando la ricerca va avanti e ci aiuta a portarli in salute di nuovo?

Ecco la malattia rara che spaventa di più

Cani e gatti non hanno in realtà una malattia rara comune che li mette a rischio in entrambi i casi con la stessa intensità. Ma ci sono per entrambe le specie sicuramente delle conseguenze mortali inerenti a due malattie in particolar modo. Quindi, analizziamo i due casi specifici a partire dai gatti.

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La malattia rara che per i gatti ha un’incidenza di mortalità davvero elevata è la FIP, così chiamata a livello tecnico, ma chiamata e conosciuta tra i comuni mortali come la peritonite infettiva felina, una patologia di tipo virale che è sempre stata vista come una sentenza di morte assicurata per i gatti che la contraggono.

Oggi, invece, le cose sembra che vadano migliorando perché esistono delle cure effettive specialmente se la malattia viene presa in tempo che portano alla sopravvivenza e in alcuni casi anche alla guarigione del gatto infetto da FIP. Certo, i costi sono ancora molto alti e non tutti possono ad oggi sostenerli, ma le cure potrebbero migliorare grazie agli studi e alla ricerca.

Il caso dei cani

Per i cani la questione è ancora aperto, e la malattia che sicuramente ad oggi risulta ancora poco chiara e difficile da contrastare è la sindrome Chiari. Si tratta di una patologia per cui viene attaccato il sistema neurologico, causando dei dolori lancinanti alle articolazioni prima, e infine l’animale viene colpito da paralisi generale, preannunciata da problemi a deambulare.

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La cosa risulta oggi ancora molto preoccupante perché purtroppo il problema persiste e non esiste ancora una cura efficace, sebbene con alcuni farmaci si può contrastare il dolore e dare sollievo ai cani che ne vengono colpiti. Nei cani comunque si presenta come una malattia davvero devastante dal punto di vista anche emotivo.

L’obiettivo è comunque diagnosticarla per tempo, e intervenire a quel punto con la somministrazione delle terapie corrette, che possono essere di aiuto e di sostegno per dare un contributo efficace per quanto non ancora risolutivo di fronte a questo incredibile problema, sul quale si sta lavorando al fine di garantire una qualità di vita dignitosa agli animali.

Attenzione alle malattie genetiche

La scienza non si ferma, e anche per la salute dei nostri amici a quattro zampe sta facendo davvero passi da gigante. E’ chiaro che si richiede un’attenzione e un lavoro che ad oggi resta piuttosto limitato dalle risorse che ovviamente non permettono di spingerci troppo oltre, ma i piccoli passi avanti fatti sicuramente sono importanti.

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La medicina veterinaria al riguardo ricorda che è importante valutare con attenzione, in merito a questi studi, le malattie genetiche, che tanto per i cani quanto per i gatti risultano un tallone d’Achille senza sorta di miglioramento alcuno. Ad esempio, la più grave resta la malattia di Krabbe, che colpisce il sistema nervoso e porta a gravi disabilità.

Oggi il tempismo è tutto, anche perché esistono anche delle terapie biologiche che possono migliorare le condizioni di vita di queste creature che soffrono terribilmente, spesso sopportando dolori davvero atroci e costringendoci, in alcuni casi, a condurli verso il termine della loro stessa esistenza per non farli più soffrire le pene peggiori.

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