Come sapere quale sarà la tua pensione in base all’età e agli anni di contributi

Capire in anticipo quale sarà l’importo della propria pensione è molto importante, in modo tale da cercare di andare a pianificare più serenamente il proprio futuro. C’è però da dire che il sistema pensionistico italiano risulta essere abbastanza complesso, soprattutto perché le sue regole tendono a cambiare molto spesso e bisogna andare a considerare anche le diverse modalità di calcolo e requisiti.

Come funziona il sistema pensionistico italiano

in Italia, come possiamo immaginare, la pensione viene calcolata seguendo tre diversi regimi, ciò varia infatti in base alla data in cui il lavoratore ha iniziato a versare i contributi. Infatti, abbiamo il sistema retributivo, ovvero per chi ha -18 anni di contributi prima del 1926, il sistema misto per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996, ma meno di 18 anni di contributi da quella data.

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Per finire, abbiamo anche il sistema contributivo puro, ovvero quello per le persone che hanno incominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996. Ad oggi, la maggior parte dei lavoratori rientra nel sistema contributivo o misto. In questi casi, l’importo della pensione dipende dai contributi versati, ovvero dalla somma di denaro che viene accumulata durante la carriera lavorativa.

Ma dipende anche dall’età al momento della pensione, che va ad influenzare il cosiddetto coefficiente di trasformazione, ovvero una percentuale usata per andare a trasformare il montante contributivo in pensione annua. Ma come si può andare a stimare la pensione? È possibile o bisogna aspettare per forza l’età adatta?

Come stimare la pensione

Per ottenere una stima affidabile della propria pensione, in modo semplice e veloce si può utilizzare il servizio online gratuito dell’Inps che viene chiamato proprio la mia pensione futura. In questo caso, bisogna andare sul sito dell’Inps e nella barra di ricerca dovreste scrivere la mia pensione futura. Ovviamente, dovete accedere con una delle vostre identità digitali abilitate.

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In questo modo potresti andare a scoprire l’età prevista per andare in pensione, l’importo stimato della pensione mensile lorda e netta e anche i contributi già versati. In questo portale si può andare a vedere anche il montante contributivo accumulato. Si possono anche fare delle simulazioni personalizzate, in modo tale da capirne di più.

Infatti, con le simulazioni personalizzate, si possono andare a modificare i propri dati, simulare degli aumenti di reddito o delle interruzioni lavorative e si possono vedere quindi come questi cambiamenti potrebbero andare ad influenzare l’importo finale della pensione che vi dovrebbe spettare. In questo modo potrete ottenere un’idea su ciò che vi aspetta in futuro.

Quando si può andare in pensione

Attualmente, l’età per andare in pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, ma ovviamente ci devono essere almeno 20 anni di contributi versati. Ovviamente però esistono anche altre opzioni, ad esempio c’è la pensione anticipata ordinaria, in cui servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi per le donne.

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Ciò ovviamente è indipendente dall’età. Si può andare a scegliere anche la quota 103 in vigore nel 2025 con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Si può scegliere poi la pensione anticipata contributiva per coloro che hanno cominciato a versare i contributi dopo il 1996 e hanno almeno 20 anni di contributi.

In questo caso si può andare in pensione a 64 anni, ma solo se si ha un assegno pari almeno a 2,8 volte rispetto all’assegno sociale. C’è poi l’opzione donna e ape sociale, ovvero degli strumenti che sono dedicati a categorie specifiche, come ad esempio le lavoratrici, i disoccupati o anche i caregiver.

Come aumentare la pensione

Se i calcoli che sono stati fatti sul sito dell’Inps mostrano una pensione troppo bassa rispetto al previsto, ci sono alcune azioni che si possono andare a considerare. Ad esempio si può effettuare il riscatto della laurea, ciò infatti consente di andare ad aggiungere degli anni di contributi, andando a migliorare l’importo e ad anticipare la pensione.

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Ci sono anche dei contributi volontari, infatti in caso di pause lavorative si possono andare comunque a versare i contributi in modo tale da non perdere la copertura. Ci sono anche dei fondi pensione integrativi, che ci permettono di andare ad investire in una pensione complementare e ciò sicuramente può fare la differenza, soprattutto per i più giovani.

Si può andare poi a ritardare anche il pensionamento, andando ad aumentare il coefficiente di trasformazione, quindi anche andare ad aumentare l’importo della pensione. Ovviamente, sono tutte opzioni da andare a considerare molto bene e bisogna prendere una decisione in base alle proprie esigenze e alla propria vita che si vuole sostenere.

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